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27 Agosto
Zaia e baby gang, Anna Corò: “Sul disagio giovanile volontariato già all’opera, serve maggiore collaborazione tra forze sociali e istituzionali per non disperdere energie”
La presidente di Volontarinsieme: “I progetti ci sono, ma il fenomeno è complesso: senza una regia oculata tra gli attori coinvolti restano troppe zone grigie da affrontare”
“Quello del disagio giovanile è un fenomeno molto più complesso di quanto spesso lo si descriva. Ben venga uno sforzo da parte di tutta la società civile per affrontare insieme il problema, ma serve coordinamento e organizzazione, altrimenti il rischio è quello di disperdere inutilmente le energie, come vediamo troppo spesso accadere”. Così Anna Corò, presidente di Volontarinsieme, la più grande rete di associazioni di volontariato del territorio trevigiano, commenta le dichiarazioni del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia in merito al fenomeno delle baby gang che non accenna a placarsi.
“Proprio sulla tematica della povertà educativa minorile e dell’importanza di creare e rafforzare una comunità educante inclusiva e partecipata il volontariato trevigiano sia già al lavoro con diversi progetti, primi fra tutti Sconfinamenti e Giovani in Centro, focalizzato proprio su Treviso, dove il fenomeno delle baby gang continua a destare preoccupazione da più parti. Ma per mettere in campo azioni realmente efficaci di contenimento del problema va intensificata la collaborazione tra le forze sociali e istituzionali, coordinando sforzi e attività, e coinvolgendo anche famiglie e scuole. Occorre lavorare e sostenere a progetti di ampia visione, e non solo piccole iniziative locali e territoriali che non abbracciano la globalità della situazione ma servono solo da tampone temporaneo”.